martedì 7 luglio 2015

EPIFANIA

sono stata appena investita da un'epifania.

Non è mica vero che le persone omosessuali non possono sposarsi!
E chi lo dice?
Possono, eccome
Ed in realtà lo hanno sempre fatto!
Così come hanno sempre fatto figli.

Come?
Facile, nascondendo la propria omosessualità e sopsandosi/riproducendosi con qualcuno dell'altro sesso. Questa è una cosa talmente ovvia che nessuno e dico nessuno ci ha mai pensato prima di questo momento. La verità nascosta in bella vista.

Quindi, tutta la diatriba matrimonio gay si, matrimonio gay no, in realtà è un non problema, è fumo negli occhi che la potente lobby LGBT ci sta lanciando al fine di nascondere le sue losche macchinazioni per prendere il potere e trasformarci finalmente tutti in una banda di ricchioni, facendo estinguere il genere umano che è il loro vero fine ultimo.

Ecco qui.
Questa è!

Dopotutto perchè dovrebbero volersi sposare tra di loro, quando possono tranquillamente continuare a fingere di essere ciò che non sono, a sposarsi con persone che nella migliore delle ipotesi apprezzano come amiche e a fare del sesso con qualcuno che se non obbligati non toccherebbero nemmeno con un  bastone?

Pechè mai dovrebbero insulsamente inseguire l'infantile sogno della felicità e dell'appagamento - che tutte le persone di buon senso sanno non esistere - quando possono essere incazzati ed insoddisfatti tutto il tempo, passare le giornate recriminando e litigando ed essendo - a causa dell'enorme mole di stress - pessimi genitori per quei bambini che hanno generato turandosi il naso e guardando dall'altra parte?

Dopotutto, non è questo il "matrimonio tradizionale"?
Altro che discriminazione!




mercoledì 1 luglio 2015

NON FACCIAMO PIANGERE GESU'!

Leggo ieri che il Corriere ha pubblicato un'intervista al sig. Massimo Gandolfini, portavoce del comitato Difendiamo I Nostri Figli, che al grido di "Vogliamo una famiglia con mamma e papà e i bimbi al centro, protetti nella loro innocenza, che il gender si ripromette di traviare" ci spiega come e perchè ha dato il via ad una campagna di informazione capillare atta a raccontare a tutti quali e quanti rischi i nostri poveri bambini stanno correndo in questi tempi licenziosi.

In pratica lui ed i suoi adepti si sono messi a girare per l'Italia incontrando persone, dicono, di ogni tipo e genere nei bar, circoli, oratori, associazioni ecc..... allo scopo di spiegare la storia e la strategia del gender, illustrando tutte le nefandezze ai quali i nostri figli sono sottoposti a scuola, con particolare riferimento ai rischi per la famiglia "scippata della sua identità e del suo diritto educativo".

Ora. Già sentire queste persone parlare di informazione mi fa formicolare la nuca tipo senso di ragno.

Queste persone non fanno informazione, fanno terrorismo psicologico di stampo religioso/estremista.
Avranno, immagino, preso spunto dalle linee guida per l'educazione sessuale nelle scuole promulgate dall' OMS per stravolgerne i significati e i concetti, instillando dubbi ed indignazione.

Un piccolo esempio.
Nella fascia di età 0-4 anni le raccomandazioni dell' OMS parlano di "masturbazione precoce".
L'educazione sessuale in questa fase prevede orride cose come capire e conoscere il proprio corpo,  il fatto che toccare il proprio corpo può essere piacevole e che questo è normale, esplorare le differenze tra il corpo maschile e quello femminile (e qui, sulla parola "esplorare" altro delirio)

Questo, per quanto ho potuto riscontrare leggendo qua e la, è stato genericamente tradotto con "insegnano ai bambini dell'asilo a masturbarsi".

ANATEMA!

Qualche considerazione personale.
Primo, è palesemente assurdo che la scuola insegni ai bambini come masturbarsi.
Ed è anche palesemente falso. La formazione va non verso i bambini, ma verso gli insegnanti che vengono messi in grado di gestire situazioni potenzialmente delicate o imbarazzanti (per gli adulti) nel caso in cui per esempio un bambino venisse visto toccarsi o toccare qualcun altro.

Perchè signori miei.............. soprattutto i maschietti che hanno tutto a vista...... rassegnatevi: i bambini piccoli si toccano. Bon. Lo fanno perchè è piacevole, lo fanno perchè è normale, lo fanno perchè un bambino di 4 anni non percepisce differenze "morali" nel toccare il proprio pisello piuttosto che un ginocchio. E' tutta roba sua. I nostri poveri bambini innocenti e traviati, come piace pensare al signor Gandolfini, hanno in realtà una sfera sessuale attiva e vigile fin dai primissimi anni di età, e questo non lo dico io, lo dice la medicina.

Allora perchè mai un insegnante dovrebbe essere in grado di dire: "ehi, non preoccuparti, non stai facendo niente di male, solo magari cerca di non farlo in pubblico, perchè si tratta di qualcosa di molto intimo"?  Perchè un insegnante dovrebbe essere capace di togliere la "vergogna" dalla testa di questo ipotetico bambino, quando la vergogna ha un così alto valore educativo? Perchè dovrebbe essere in grado di educare senza scatenare un senso di colpa che poi ci si porta dietro per anni, quando il senso di colpa si è dimostrato nei secoli tanto efficace nel imporre i comportamenti voluti a individui più deboli?

Nooooo, molto meglio che questo sempre ipotetico bambino venga punito, che venga mandato a casa con una nota dell'insegnante in modo che la famiglia - come viene ripetutamente richiesto - possa occuparsi di questo aspetto dell'educazione informando debitamente il bimbo che toccarsi è peccato, che Gesù piange quando un bambino si tocca, che il pisello troppo toccato si avvizzisce e cade, che le mani gli diventeranno gialle e che perderà la vista. Porti già gli occhiali, no?

Così questo bambino crescerà sentendosi sporco e peccaminoso, comincerà a sentirsi in colpa per aver fatto piangere il buon Gesù, avrà - sperabilmente -  normali desideri nell'ambito sessuale crescendo,  ma sentirà che questo è sbagliato, e che il suo corpo è veicolo di dannazione piuttosto che fonte di gioia.

Andiamo avanti?
Nella peggiore (ma non inverosimile ne rara) delle ipotesi vrà difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso perchè gli piacerà l'aspetto fisico della relazione, ma se ne vergognerà. In alcuni casi comincerà a colpevolizzare (magari inconsciamente) la sua compagna che lo tenta, lo irretisce, la malefica maliarda, vestendosi succintamente come fanno le ragazze di oggi, ammiccando con gli occhi e con le movenze, trascinandolo sempre più verso l'ormai odiato piacere.
E penserà che suo padre aveva proprio ragione, quando gli parlava di Eva.
Avrà una vita sessuale insoddisfacente sempre oscillando tra il desiderio e la vergogna, non sarà in grado di portare avanti una relazione sessuale adeguata. Sarà frustrato. Avrà dei figli (sempre che la moglie stufa non lo lasci per scappare con un'altra donna, legittimandolo così a ucciderla, come dice qualcuno) ai quali insegnerà quanto è stato insegnato a lui, perpetuando così questo circolo vizioso.

E tutto questo perchè, per sua fortuna, quando era alle scuole elementari qualcuno si è preso la briga di difenderlo.

Come fa questo papà di Trieste, per esempio, che ha lasciato la sua testimonianza sul sito di Difendiamo i nostri figli, contro il "gioco del rispetto" presentato nella scuola elementare di suo figlio.

il gioco, espressamente pensato e presentato per abbattere i pregiudizi di genere,  consiste in (cito testualmente): 



una scatola contenente diverse schede, che presentano le figure dei mestieri: il mestiere del casalingo e della casalinga, dell’idraulico e dell’idraulica, del pompiere e della pompiera, diversi lavori al maschile e al femminile, che mostrano come il genere maschile e il genere femminile siano assolutamente uguali, tanto che le figure sono rappresentate in maniera identica. C’è una scheda di gioco che si chiama “Se lui fosse lei e lei fosse lui”, dove è previsto che i maschietti e le femminucce si scambino i ruoli e i vestiti: il maschietto deve giocare come una femminuccia e la femminuccia come un maschietto.
 

E' terribile, vero?
Terribile che i bambini fin dalla più tenera età siano sottoposti alla tortura di sapere che un uomo può essere casalingo e una donna può fare il pompiere. Allucinante, come dormiranno la notte?
E non basta:



C’è un gioco, infatti, in cui è previsto che per conoscere il corpo e vedere che i corpi dei maschi e delle femmine sono uguali, i bambini devono sdraiarsi per terra, posare la mano sul cuore del compagno per sentire come batte, posare la mano sul torace per sentire come si alza e si abbassa, “etc. etc.” questo dice il testo. E subito dopo, a capo, “ovviamente nella zona dei genitali i bambini possono accorgersi che sono fatti in maniera diversa l’uno dall’altro”. Ecco, questo è stato un punto molto controverso, in cui hanno assolutamente negato che ci sia la possibilità che i bambini si tocchino. Però, finché la lingua italiana rimane quella che è," l’etc. etc". in una serie di azioni e poi una fase dopo che comincia con “ovviamente” significa che è un’azione che continua e che finisce a un certo punto, cioè nelle mutande.     


Ancora più terribile rendersi conto che tutti abbiamo un cuore, un torace che respira e tutto il resto. Non solo maschi e femmine ma, aggiungo io, anche bianchi e neri, italiani e cinesi, rom e senegalesi. Siamo tutti uguali ohmmioddio! Che gran scoperta per il XXI secolo.
Quanto al "finire nelle mutande"... c'è bisogno di commentare?
Vi ricordo che bambini della scuola materna vanno in bagni comuni.
DA SEMPRE non da quando la famigerata lobby LGBT ha preso il potere (lol)
Sapranno bene che (mediamente) i maschi la fanno insieme e le femmine sedute, no?

Ma no.
No.
Tutto questo è contro natura.
Molto meglio Gesù che piange e la lotta tra i sessi.